La chiesa madre è intitolata ai santi Pietro e Paolo ed è la prima parrocchia della città montese.
Dell’originaria fondazione medioevale non resta traccia poiché riedificata dal 1776 e rifatta in stile tardo barocco.
L’accesso si ha da un grande portale e si presenta a tre navate, svelando uno splendido e imponente altare barocco e una balaustra in marmo (come gli altri altari, tutti in marmi policromi) donati dal Capitolo di Siena durante l’epoca napoleonica.
La cupola del presbiterio è decorata con altorilievi in stucchi dei quattro evangelisti.
Le navate laterali custodiscono quattro tele di Mattia Preti (che, a inizio ottocento, furono acquistati a Napoli e donati dal marchese Ferdinando Cattaneo alla chiesa parrocchiale):
- Nozze di Cana,
- cena in casa Levi,
- adorazione dei magi,
- Natività.
Le altre tele sono firmate da Giovanni Donadio, di scuola veneziana.
Fanno parte dell’arredo artistico della chiesa un organo della fine del settecento, proveniente dal monastero benedettino femminile, e la cantoria, d’inizio ottocento, in legno decorato e dipinto raffigurante lo stemma del Comune.
Si rinvengono anche due acquasantiere in marmo policromo a intarsio, finemente scolpite.
Il battistero e il lavabo provengono dall’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Nella sacrestia è conservata una piccola tela che raffigura la Madonna col Bambino risalente al Quattrocento.